Il sogno Napoli, poi gli infortuni e le liti con l’allenatore | “Ero una testa calda”: si è ritirato giovanissimo
La storia di un talento con il sogno Napoli, spezzato da infortuni e liti con l’allenatore. Una delle tante teste calda perse per strada.
Chi ha il pane non ha i denti, verrebbe da dire pensando ai quei talenti baciati da madre natura che non sono riusciti a manifestarlo appieno, oppure lo hanno fatto a sprazzi, con una carriera non consona alle aspettative.
I primi nomi vengono di getto. Uno è ancora in attività, Mario Balotelli of course. Neanche l’operazione Genoa lo ha rivitalizzato, anche se la Dea Sbendata ci ha messo lo zampino con l’arrivo di quel Patrick Vieira, ex compagno (indigesto) al Manchester City ed ex allenatore all’Olympique Marsiglia, dove ovviamente non ha funzionato per niente.
Un altro nome scontato è quello di Antonio Cassano, neanche l’esperienza al Real Madrid ha raffreddato la sua testa calda. Tutt’ora alza polveroni inauditi nelle sue comparsate sui social, sparando a zero su molti giocatori dalla carriera nettamente superiore alla sua, senza il suo sconfinato talento.
Si potrebbe continuare all’infinito a citare talenti assurdi capaci dalla carriera inversamente proporzionale alle loro qualità, per i più disparati motivi: vedi le mine vaganti infortuni, ma anche le liti con l’allenatore di turno.
Una cosa o un’altra, ho smesso di giocare
“Ho smesso di giocare a calcio a 17 anni perché nel secondo anno della Paganese giocavo con quelli più grande di me, del 1998. A meno che non sei un fenomeno che giochi da titolare con un anno di anticipo, fai solo panchina. Un po’ non giocavo, ho avuto due infortuni, una cosa e un’altra ho smesso di giocare”.
Così parlò Simone Crispo, uno dei tanti che non ce l’ha fatta, ma che è riuscito a trovare un posto nel mondo grazie a uno dei lavori del nuovo millennio: lo Youtuber. Napoletano doc, è emerso sul web durante la prima edizione della Youtuber Summer Cup, un torneo di calcio a 5 realizzato da Federico Marconi, in cui vari youtuber si sfidano a suon di gol indossando la maglia della propria città. Crispo, ovviamente, ha rappresentato il Napoli a modo suo.
Mens non sana, in corpore sano
“Ho avuto una lite pesante del mister all’epoca perché non mi faceva giocare e non accettavo di stare in panchina”. Crispo ricorda così la sua carriera smart nel calcio stoppata di fatto alla soglia della maggiore età.
“Ero un po’ una testa calda – dice sempre in un podcast di Centrocampo – non mi allenavo bene”. Mens non sana, in corpore sano, dunque. Un classico del nostro calcio. Ma la testa a posto alla fine Simone Crispo l’ha messa: la carriera da YouTuber in compenso va a gonfie vele.