Esito positivo, le analisi lo hanno incastrato | Sospeso a tempo indeterminato: no comment da parte di Sinner

Incastrato dalle analisi e sospeso in attesa di giudizio. Jannik Sinner preferisce non rispondere e aspettare la sentenza definitiva.

Si sta riposando, allenando ma non giocando. Sarebbe dovuto rientrare a Rotterdam, da campione in carica peraltro, ma ha preferito ripartire da Doha, dove ci saranno sia Alcaraz sia Djokovic. Anche se la sua mente è lì.

Metà aprile, manca ancora molto ma non poi così tanto considerando i tornei che il numero uno al mondo proverà a vincere, ovvio però che quelle date, il 16 e 17 aprile, sono cerchiate di rosso nel calendario su misura fatto apposta per Jannik Sinner.

Il suo nome, però, è sempre sulla bocca di tutti, anche se non sta giocando e provando a tenere tutto il mondo fuori. Ci ha pensato Witold Banka a gettare nuove ombre sull’altoatesine, con parole che non depongono certo a favore del numero uno al mondo.

“I casi Iga Swiatek e Jannik Sinner sono completamente diversi e non possono essere confrontati – sottolinea il presidente dell’Agenzia Mondiale antidoping, in uno stralcio di un’intervista sul sito polacco Rz – un atleta professionista è responsabile anche delle azioni del suo staff e questa è la quintessenza dell’antidoping.

Sinner, benzina sul fuoco

Non il miglior modo per avvicinarsi a quella fatidica data. Banka consolida la posizione della Wada e del perché hanno deciso di ricorrere al TAS di Losanna dopo che Sinner era stato scagionato dalle accuse di doping dall’ITIA.

Ma c’è chi da tempo sta gettando benzina sul fuoco, quasi come un fatto del tutto personale. Il solito Nick Kyrgios, che non perde occasione di lanciare accuse nei confronti di Sinner, anche se ha cominciato a prendersela con l’ex fidanzata di Calafiori ai tempi del Bologna. Ma il solito post contro Jannik è immancabile.

L’ultimo attacco

“Gli steroidi sono a posto, ma questo è selvaggio! Il mondo del tennis è impazzito”. Kyrgios ha preso spunto dalla positività di Gonçalo Oliveira, risultato positivo alla metanfetamina proprio mentre stava gareggiando in un challenger a Manzanillo in Messico, quindi sospeso a tempo determinato, in attesa di giudizio, per attaccare Sinner.

Tirando in ballo pur senza citarlo il caso Clostebol, Kyrgios sta cercando di far passare Sinner come un “dopato”. Ma il ricorso della Wada non verte su questo tema, per il quale peraltro Jannik è stato scagionato, bensì sulla negligenza del tennista altoatesino. Tant’è. Il 16-17 aprile finirà questa storia, e forse anche i post di Kyrgios su Sinner. Forse.