“Voleva vivere normalmente”: Schumacher, la disgrazia si è consumata | L’hanno annunciato in questi minuti
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La storia di Michael Schumacher è sempre fonte di nuovi particolari retroscena. Eccone altri, così la disgrazia si è consumata.
Da dodici anni a questa parte la vita di Michael Schumacher è tutto un sentito dire, un insieme di verbi al condizionale, testimonianze abbozzate da quella stretta cerchia di ospiti che ha il permesso di entrare a casa Schumi. Non molti a dir la verità.
Si sa poco, pochissimo, notizie frammentarie. Si sa che il Mick ha fatto il pilota in Formula 1, anche se quel cognome è stato un fardello troppo pesante. Si sa che la figlia Gina Maria si è sposata (dicono che c’era anche Michael al matrimonio) e ora è in dolce attesa.
Si sa che Ralf Schumacher, ha fatto outing, creando applausi e commozione in molti, ma anche problemi all’ex moglie Cora, in terapia per i continui attacchi di panico dopo la scoperta dell’omosessualità del fratello minore di Schumi.
Per tutto il resto c’è Corinne, la moglie che ha deciso di far vivere il marito in una bolla. Lo cura quotidianamente, un angelo caduto dal cielo, ma anche colei che ha deciso di alzare un bunker invalicabile sulla vita privata della famiglia.
Quei pochi fortunati
Jean Todt è uno dei pochi ad aver accesso in quel bunker. L’ex Team Principal Ferrari è tornato a parlare di Michael Schumacher, in una recente intervista concessa a La Repubblica, regalando squarci di immaginazione sulle condizioni del sette volte campione del mondo.
“La famiglia ha deciso di non rispondere a domande sulle sue condizioni, una scelta che rispetto – ha spiegato Jean Todt – lo vedo regolarmente e con affetto, insieme alla sua famiglia. Il nostro legame va oltre il lavoro che abbiamo condiviso in passato”.
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Un altro Michael
Jean Todt continua a ripetere che è un Michael diverso da prima, non più come lo hanno conosciuto tutti quelli che hanno avuto a che fare con Schumi prima di quel dannato incidente di Meribel sugli sci. Per Todt, stringi-stringi, è come se non fosse cambiato nulla.
“Michael è un amico, mi ha insegnato l’umiltà. sembrava arrogante invece era timido, si proteggeva. Voleva vivere normalmente, andare a prendere i figli a scuola, cosa che faceva. La vita è fatta di capitoli”. Ecco, quella di Michael la stanno scrivendo altri da quella disgrazia del 29 dicembre in cui è iniziata la seconda vita di Schumi, e della sua famiglia.