Malesani e il vino: “Ho smesso” I La verità dopo lo scivolone di Preziosi: “La sciocchezza più grande che ho fatto”

L’ex tecnico e l’ex patron del Genoa hanno parlato del passato in rossoblù e non solo. Quello che è emerso ha dell’incredibile

Le annate di Enrico Preziosi alla guida del Genoa hanno sicuramente portato notevoli soddisfazioni. Dal ritorno in Serie A (partendo dalla Serie C) fino ad arrivare alla qualificazione in Europa League sono state diverse le gioie per i tifosi del Grifone.

Dal 2003 al 2021 il noto imprenditore di giocattoli ha profuso tutte le sue energie nel club ligure. Poi come tanti uomini d’affari italiani si è ritrovato a dover cedere a dei gruppi americani, in questo caso 777 Partners.

Non sono mancati i periodi bui, come i campionati di bassa classifica con le salvezze arrivate nelle ultimissime giornate. Per questo la piazza ha spesso chiesto a Preziosi di farsi da parte, cosa che poi è appunto avvenuta.

Diversi sono stati gli allenatori con cui ha avuto a che fare tra cui Alberto Malesani, che fu ingaggiato nell’estate del 2011 per poi essere esonerato a dicembre, richiamato ad aprile e poi cacciato nuovamente dopo 20 giorni.

Preziosi e quell’allusione non proprio piacevole

Un rapporto per niente felice come si evince dalle righe riportate da fanpage.it, che ha anche fatto menzione di alcune dichiarazioni dei due personaggi in questione. A far più scalpore sono state le parole di Preziosi, che nonostante sia passato molto tempo è ancora pentita di quella scelta.

A tal riguardo si è lasciato andare ad una battuta, che di simpatico non ha proprio nulla: “La sciocchezza più grande che ho fatto è stata forse aver preso Malesani. Mi parlava sempre del suo vino e forse l’aveva un po’ condizionato. In campo lo capii subito con le scelte che faceva…”.

Malesani e la sua nuova vita da pensionato

Il tecnico originario di Verona infatti si è dedicato per diversi anni all’attività vinicola. Aveva aperto una cantina in Valpolicella, ma qualche anno fa ha deciso di vendere la sua azienda per dedicarsi agli affetti più cari e allo svago, com’è giusto che sia.

A 70 anni dopo una vita intera dedicata al cacio e vincendo anche qualche trofeo importante (su tutti la Coppa Uefa col Parma nel 1999), è giunta l’ora di rilassarsi e godersi la terza età. Ciò non significa che abbia dimenticato il suo vecchio amore. Ecco cosa ha detto a tal proposito: “Il calcio ha rappresentato una parte importante della mia vita per moltissimi anni. Oggi però lo guardo da lontano”.