Ufficiale, CARRIERA FINITA: aggredisce l’arbitro in campo I “2 anni e 3 mesi”, obbligato a RITIRARSI

Nessuno sconto e pena durissima dopo l’aggressione all’arbitro sul campo di gioco. Squalifica di 2 anni e 3 mesi.
Gli è costata cara l’aggressione nei confronti dell’arbitro durante la partita di calcio nel campionato giovanile.
Dopo la grave aggressione in campo – che poteva essere benissimo evitata e che dimostra ancora una volta la poca maturità in molti contesti sportivi italiani – è arrivata la decisione durissima.
Una pena esemplare che però è il minimo dopo l’ennesimo episodio in cui la violenza ha vinto sulla pazienza. Il giocatore è stato squalificato pe 2 anni e 3 mesi.
L’episodio controverso
Tutto è accaduto durante una partita della juniores U19, quando il giocatore della Luisiana, Antonio Quaranta è stato espulso al 38′ del secondo tempo a causa di una doppia ammonizione. Il calciatore aveva infatti ricevuto il primo cartellino dopo aver perso tempo inutilmente durante la partita e aver tardato la ripresa. Ma il secondo giallo è poi arrivato per un fatto ancora più grave e vergognoso: durante la partita, si legge nel verbale, Quaranta ha insultato la madre di un giocatore avversario, tanto da costringere l’arbitro a sanzionarlo.
Dopo il doppio giallo è scattata l’espulsione automatica, come prevista dal regolamento, che però ha peggiorato ancora di più la situazione. Preso dalla rabbia, il giocatore non si è avviato subito verso gli spogliatoio ma ha invece deciso di insultare l’arbitro e passare alle mani. In uno scatto di ira, il calciatore avrebbe aggredito il direttore di gara con tre pugni sul petto di media entità, per poi continuare a minacciarlo rivolgendogli frasi di rabbia. Nel verbale si legge che il giocatore avrebbe addirittura promesso all’arbitro di aspettarlo fuori dal campo dopo la partita per continuare il diverbio.

La decisione finale
La tensione in campo era altissima e, dopo l’uscita dal campo del giocatore, non c’erano evidentemente le condizioni per continuare a giocare in serenità. Alla fine l’arbitro ha deciso di sospendere la gara, forse anche scosso per quello che era appena successo e un po’ dolorante per via della violenza subita.
Ma purtroppo non è finita lì, perché il giocatore ha provato nuovamente ad avvicinarsi all’arbitro, questa volta negli spogliatoio, per continuare il litigio. Questa volta però il dirigente della società è riuscito a fermarlo e ad evitare una sanzione ancora più severa per il calciatore che, evidentemente, deve aver perso la testa. Il Giudice Sportivo non ha potuto fare altro che decidere una squalifica del giocatore per 2 anni e tre mesi dai campi di calcio, oltre ad assegnare la sconfitta a tavolino per 3 a 0 alla Luisiana e una multa di 200 euro.