Ma quale Lazio, io non torno: col calcio, ho sofferto fin troppo I La bandiera biancoceleste ammaina: ora faccio il cantante

Niente ritorno a Formello per la bandiera biancoceleste, a cui il campo e la Lazio, soprattutto, non mancano per niente. Ora è un cantante.
Mancava un po’ dall’Italia, e non solo perché è volato in Turchia a provare l’esperienza con il Besiktas, semplicemente non si era più sentito Ciro Immobile, non uno qualsiasi, ma uno dei più grandi goleador della Serie A.
Per info chiedere ai tifosi della Lazio. Da quando ha indossato la maglia biancoceleste, il centravanti di Torre Annunziata ha scritto pagine indelebili nella storia del club biancoceleste, diventandone un leader indiscusso, stabilendo record su record e conquistando il cuore dei tifosi. Un simbolo della lazialità.
Con 207 siglate tra il 2016 e il 2024 in 340 partite disputate, addirittura 15 le marcature nei derby con la Roma, Ciro Immobile è diventato semplicemente il miglior marcatore della storia del club. Il culmine della sua carriera in biancoceleste è arrivato nella stagione 2019-2020, quando ha vinto la Scarpa d’Oro con 36 reti in Serie A, eguagliando il record di Gonzalo Higuain per il maggior numero di gol segnati in un singolo campionato.
Eppure nel suo ultimo intervento su Sky, poco spazio per la Lazio. L’attaccante del Besiktas ha occhi e cuore soltanto per la Formula Uno. “Il campionato è aperto, sarà una bella sfida a 3. F1 o Serie A? La Formula 1 è sempre in pole position. Ho un gruppo con tanti miei amici in cui si parla di Formula 1 nel quotidiano. Sono molto appassionato”.
Di laziale in laziale
Oltre Immobile, un altro ex top player della Lazio ha fatto parlare di recente di sé: Signori, uno dei goleador più prolifici dei meravigliosi anni ’90. Beppe-gol ha trovato la sua consacrazione con la Lazio, squadra che lo acquistò dal Foggia nel 1992.
Come per Immobile, anche Signori è diventato sin da subito un punto di riferimento fuori dal campo l’idolo indiscusso della tifoseria capitolino, in campo realizzando valanghe di reti che gli permisero di vincere per tre volte la classifica dei cannonieri della Serie A: nel 1993, l’anno dopo e nel 1996.

Come si cambia
Il suo stile di gioco, fatto di scatti brucianti, dribbling rapidi e una precisione chirurgica dal dischetto, lo rese un idolo per i tifosi laziali. Nonostante non fosse un centravanti classico, riusciva a essere letale con entrambi i piedi e con un sinistro che divenne il suo marchio di fabbrica.
Eppure ora tutto ciò non c’è più. Chiusa la vicenda giudiziaria per il calcioscommesse nel 2011 e dopo un lungo processo penale che lo ha visto prima colpevole e squalificato, poi riabilitato grazie a una comprovata innocenza, oggi Signori fa tutt’altro: si è lanciato nel campo musicale, mettendosi al microfono accanto a Mario Fucili, frontman della band 78 Bit. I due hanno pubblicato il brano “Acrilico e Passioni”, che celebra grandi protagonisti del calcio italiano del passato e le le loro gesta regalandoci un po’ di sana nostalgia.