Serie A, lo chiamavano «l’arbitro juventino» | Oggi ha fatto una brutta fine: “mi hanno messo sotto scorta”

Clamorosa confessione shock da parte dell’ex arbitro, Daniele Orsato: “Mi hanno messo sotto scorta”, figli in pericolo
Molto probabilmente il mestiere (se si arriva ad alti livelli lo diventa a tutti gli effetti) dell’arbitro è, senza ombra di dubbio, quello più complicato e difficile da effettuare. Soprattutto perché non è facile mettere d’accordo più persone.
Le stesse che, per 90 minuti, ti vedono addirittura come un “nemico”. Anche se, successivamente, si rendono conto che quella persona, con una divisa ed un fischietto in mano, non è altro che un essere umano. Proprio come tutti noi.
Nella passata stagione, al termine del campionato Europeo di calcio, ha appeso definitivamente il fischietto al chiodo. Se si guarda alle spalle Daniele Orsato può essere soddisfatto della sua carriera nel mondo del calcio.
Anche se non è stato assolutamente facile visto che, nel percorso, ha dovuto avere a che fare anche con momenti difficili, Tipo quando gli è stata assegnata la scorta per le continue minacce ricevute. Sia a lui ma, soprattutto, alla sua famiglia.
Orsato shock, minacciato di morte: scorta a lui ed alla sua famiglia
Attualmente ricopre il ruolo di commissario per lo sviluppo del talento arbitrale dell’AIA. Insomma, una sorta di tutore per i giovani arbitri che inseguono il sogno di arrivare ad alti livelli. Nel corso di una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’ ha affrontato diversi argomenti. Tra questi anche quelli dei continui episodi di violenza nei confronti degli arbitri, soprattutto nei dilettanti. Tanto da rischiare la propria vita e quella dei familiari per una decisione presa in campo che i tifosi di una determinata squadra non hanno accettato.
Anche Orsato ha attraversato un momento del genere: “Il momento più difficile è stato quando mi è stata assegnata una scorta dopo una partita. Per una durata di una settimana, a me e la mia famiglia. Un arbitro sa di dover affrontare contestazioni, ma quella volta era diverso: c’era anche mia moglie di mezzo ed i miei due figli piccoli. Il calcio dovrebbe essere passione, competizione, ma mai paura. Cose che non dovrebbero accadere nel mondo dello sport“.

Paura Orsato, minacciato insieme alla sua famiglia: assegnata la scorta
Tra i match in cui è stato particolarmente criticato è stato un Inter-Juventus del 2018 vinto dai bianconeri, in rimonta, per 2-3. In quel contesto l’ex fischietto veneto non intervenne per un duro fallo di Pjanic su Rafinha. Solo dopo anni ammise l’errore. In quell’anno il VAR non c’era ancora. Purtroppo, però, nelle serie minori sono diventati “normali” (e non lo sono affatto) questi episodi di violenza nei confronti di giovani arbitri. Gli stessi aggrediti da tifoserie, calciatori e dirigenti.
Con il passare degli anni, però, gli episodi di violenza continuano ad esserci. Troppo per Orsato: “Pensate a quei ragazzi e a quelle ragazze come se fossero i vostri figli. Vi piacerebbe se qualcuno li insultasse pesantemente, con cattiveria e senza alcuna ragione? Se sugli spalti si partisse da questa semplice riflessione, forse si guarderebbe l’arbitro con occhi diversi“.