“Prostituta”: choc in campo, partita sospesa ed è caos I Offese inaccettabili in campo: “Serve il DASPO”

Succede di tutto in un match senza senso. Le offese sono inaccettabili e la partita viene sospesa. Ecco cosa è successo.
No licet, direbbero i sommi maestri latini. Il calcio, lo sport più seguito al mondo, dagli introiti pazzeschi, è capace di regalare anche emozioni indescrivibili, ma anche spiacevoli episodi che non c’entrano nulla con fair play e rispetto degli avversari.
A volte passano inosservate peculiarità e spettacolarità di un match, perché ci si vergogna nel vedere una violenza inaudita. Purtroppo, nonostante le tante regole immesse e un forte giro di vite, sono sempre più frequenti gli episodi, in Italia e all’estero, in cui le partite vengono sospese o addirittura annullate a causa del comportamento inaccettabile dei tifosi.
A Milano si ricordano bene del derby di Coppa Italia del 2005: stracittadina sospesa per lanci di fumogeni in campo, uno di questi colpì il portiere rossonero Dida. Nelle Qualificazione a Euro 2016 Serbia-Albania fu interrotto a causa di violenti scontri tra giocatori e tifosi, scatenati dall’apparizione di un drone con una bandiera albanese sopra il campo.
Succedono un po’ ovunque fatti incresciosi, anche nella ovattata Champions. Nell’anno della pandemia da Coronavirus Paris Saint-Germain -Istanbul Basaksehir non fu portata a termine dopo che l’arbitro di gara fu accusato di aver usato un linguaggio razzista nei confronti di un membro dello staff turco.
Un problema globale
In Sudamerica, troppo spesso alcune partite di Copa Libertadores sono state fermate per gravi disordini sugli spalti, mentre in Europa, tornei prestigiosi sono stati macchiati da episodi di razzismo che costringono gli arbitri a prendere decisioni drastiche, con una conseguenza che va a toccare un nervo scoperto: perché andare allo stadio, magari con i bambini?
Il problema è globale e la cosa più agghiacciante è che sta investendo anche altri sport. In Italia, proprio nel giorno della Festa della Donna, si è assistiti a una partita senza senso, sospesa per un grave problema tra donne.

Fino a che punto siamo arrivati
Si è dovuto scomodare perfino Luca Zaia per condannare le incresciose vicissitudini avvenute a Motta di Livenza, in provincia di Treviso, per una partita della Divisione Regionale 1 di basket. La causa scatenante è da non crederci.
La madre di un giocatore della squadra di casa avrebbe cominciato a insultare ripetutamente un arbitro donna di appena 20 anni, con insulti sessisti: “Vai a fare la prostituta” avrebbe detto. La giovane a un certo punto non ce l’ha fatta più e tra le lacrime ha sospeso la gara. Scoppia il caos, anche se alla fine l’arbitro donna è stata convinta a tornare in campo per portare a termine un incontro surreale. Zaia non ha dubbi: “Ci vuole il DASPO”.