Sbattuto in galera: “bancarotta fraudolenta”, il campione devastato è in libertà vigilata: anche sui social lo massacrano

Brutta storia per il campione, devastato da una bancarotta fraudolenta che ne offusca una carriera da numero uno.
Negli ultimi anni si sta assistendo a un fenomeno sempre più ricorrente: l’aumento di esperti e associazioni a proporre programmi di educazione finanziaria per gli sportivi, affinché possano gestire meglio i propri guadagni e pianificare il futuro con maggiore consapevolezza. Perché?
Il motivo è semplice e direttamente proporzionale all’aumento degli sportivi che vuoi per una vita troppo lussuosa basata su ogni tipo di rischi, vuoi per investimenti sbagliati, finiscono in grande difficoltà. Alcuni vanno in bancarotta fraudolenta.
Per questo FIFA e NBA hanno introdotto corsi specifici per aiutare i loro giocatori a comprendere il mondo della finanza e a proteggersi da truffe e cattivi investimenti. Tanti troppi i casi che si sono susseguiti in questi anni.
Il compianto Diego Armando Maradona, icona del calcio mondiale di cui proprio di questi tempi si sta discutendo della sua morte avvenuta cinque anni prima (fu arresto cardiaco) ha avuto numerosi problemi finanziari dovuti a debiti fiscali e una gestione economica discutibile. Anche Allen Iverson, ex stella della NBA, ha dilapidato una fortuna stimata in oltre 200 milioni di dollari, arrivando a un passo dalla bancarotta per colpa di spese eccessive e scelte finanziarie sbagliate.
Cattivi investimenti e problemi fiscali
E che dire di Evander Holyfield, ex pugile campione del mondo dei pesi massimi, che ha guadagnato circa 250 milioni di dollari in carriera ma ha perso tutto a causa di spese sconsiderate e problemi legali.
José Canseco, ex stella del baseball, ha dichiarato bancarotta dopo aver sperperato i suoi guadagni in cattivi investimenti e problemi fiscali. Scottie Pippen, leggenda dei Chicago Bulls, è stato coinvolto in controversie finanziarie legate a investimenti fallimentari, perdendo milioni di dollari. Di esempi ce ne sono sempre più.

Una gestione finanziaria disastrosa
Boris Becker era destinato a entrare nella leggenda fin dal 1985, quando, a soli 17 anni, vinse Wimbledon, diventando il più giovane campione del torneo. Vinse sei titoli del Grande Slam, tuttavia, la sua vita fuori dal campo si è rivelata ben più tumultuosa di quanto ci si potesse aspettare.
Dopo il ritiro dal tennis professionistico (era il 1999) la sua gestione finanziaria si è rivelata fallimentare. Investimenti sbagliati, spese eccessive e una serie di controversie legali hanno segnato il suo declino. Nel 2017, l’ex campione è stato dichiarato in bancarotta da un tribunale britannico, a causa di un debito milionario. Nel 2022 la condanna a due anni e mezzo di prigione: ha scontato solo otto mesi nel Regno Unito, quanto basta per capire che è tempo di una nuova vita.