“GUARDIA di FINANZA da Bobo VIERI”: blitz improvviso all’alba I Indagini immediate: buco da 14 milioni di euro

Un clamoroso retroscena su Bobo Vieri: dal blitz improvviso allo scoperto di un buco da circa 14 milioni di euro.
Il cash. Tanto cash. Una trappola in cui cadono molti giocatori, a causa principalmente di ingaggi milionario, gestiti non proprio come si deve. La Guardia di Finanza, il corpo specializzato nella lotta all’evasione fiscale e ai reati economici in Italia, ha spesso incrociato il proprio cammino con quello di celebri calciatori.
Da controlli fiscali su trasferimenti e sponsorizzazioni a inchieste su paradisi fiscali, la Guardia di Finanza ha spesso dovuto usare la sua super lente di ingrandimento per investigare sui giocatori di Serie A. Nel corso degli anni è stato scoperchiato un vero e proprio vaso di pandora.
Uno dei principali nodi che ha portato la Guardia di Finanza a investigare sul calcio riguarda i diritti d’immagine. Molti giocatori, infatti, firmano contratti pubblicitari multimilionari, ma spesso questi proventi vengono registrati in società con sede in paesi a fiscalità agevolata.
Numerosi campioni, tra cui star del campionato italiano e internazionale, sono stati oggetto di accertamenti fiscali per presunte dichiarazioni infedeli dei redditi. Tra i casi più noti, quello di Cristiano Ronaldo ai tempi della Juventus e di Lionel Messi in Spagna. Non solo big.
Quante magagne scoperte
Fabio Quagliarella e Antonio Cassano, sono stati oggetto di verifiche fiscali nel corso della loro carriera. Tanti giocatori sono stati smascherati per magagne che li hanno portati nell’illegalità, scoperti per ingenti somme in conti offshore.
Tra i nomi coinvolti in scandali fiscali figurano Diego Maradona, Neymar, Ezequiel Lavezzi e Mauro Zarate, ma anche Francesco Totti. Nel 2013 furono Bobo Vieri e Cristian Brocchi a finire nel mirino delle Autorità.

Baci & Abbracci… mica tanto
Christian Vieri e Cristian Brocchi hanno avuto a che con la Guardia di Finanza a causa del marchio di moda “Baci & Abbracci”, tanto di moda una decina di anni fa. I due furono perfino perquisiti nelle loro abitazioni dai finanzieri del nucleo regionale di polizia tributaria.
Un caso giudiziario, una bancarotta – portata alla luce da La Repubblica all’epoca – da circa 14 milioni di euro, un’indagine nella quale finirono tutte e due le madri dei calciatori, a causa delle loro cariche all’interno della società. La storia si conclude il 12 febbraio 2014, quando il piemme Ascione chiede l’archiviazione.