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“Non riesco a respirare”: allarme e panico, ferma il match e va a bordocampo I Necessari gli inalatori di ossigeno d’urgenza

Ambulanza
Calcio e salute, un binomio che non sempre va di pari passo – ansa – IlPosticipo.it

Costretti a usare gli inalatori d’ossigeno. Le immagini video fanno il giro di tutto il mondo. Allarme, panico e spunti di riflessione.

Il binomio calcio e salute sempre più messo in discussione in questa era moderna dove si gioca tanto, per molti anche troppo, a scapito delle condizioni di molti giocatori. Episodi di malori improvvisi in campo, diagnosi di patologie cardiache e il crescente numero di ritiri prematuri per problemi fisici, hanno fatto scattare un campanello d’allarme tra medici sportivi, allenatori e tifosi.

È ancora sotto gli occhi di tutti l’immagine sconcertante di Edoardo Bove dello scorso 1 dicembre, quando il centrocampista viola si è accasciato sul terreno di gioco del Franchi, causa un malore causato da un’aritmia ventricolare maligna, chiamata “torsione di punta”. Cos’è?

Una forma specifica di tachicardia ventricolare polimorfa, caratterizzata dalla presenza di complessi QRS rapidi e irregolari, il cui asse elettrico si torce intorno alla linea isoelettrica dell’ECG. In soldoni Edoardo Bove è stato costretto a un intervento per l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo removibile.

Il che vuole dire che a soli 23 anni, da compiere il prossimo 16 maggio, il centrocampista scuola romanista potrebbe già dover chiudere la carriera da calciatore in Italia (dove è vietato scendere in campo con qualsiasi apparecchio sottocutaneo) a meno che non vada all’estero.

I casi più preoccupanti

Uno degli aspetti più preoccupanti tra calcio e salute riguarda i casi di collasso cardiaco tra i calciatori, anche giovanissimi. Episodi come quelli di Christian Eriksen durante Euro 2020 e di altri atleti professionisti hanno portato gli esperti a interrogarsi sull’efficacia dei controlli medici. Sebbene i protocolli di screening siano tra i più avanzati al mondo, alcune patologie congenite o sviluppate nel corso della carriera possono sfuggire ai test standard.

Secondo diversi cardiologi sportivi, lo stress fisico a cui sono sottoposti i giocatori professionisti può rappresentare un fattore di rischio. L’intensificazione degli impegni agonistici e la mancanza di un adeguato recupero possono contribuire all’insorgenza di problemi cardiaci, spesso con conseguenze drammatiche.

Gimenez
Gimenez, capitano dell’Uruguay costretto a far uso di un inalatore d’ossigeno – X – IlPosticipo.it

Un altro caso che fa discutere

Nelle ultime gare delle Qualificazioni Mondiali, un altro caso ha scatenato dure riflessioni da parte di molti, nel vedere giocatori allo stadio Municipal de Villa Ingenio a El Alto costretti a usare l’inalatore di ossigeno a bordocampo.

In Bolivia si gioca in condizioni davvero critiche, basti pensare che El Alto è a 4.150 metri, un’altezza che rende difficile la respirazione. Così Gimenez, capitano dell’Uruguay, a un certo punto del match si è fermato per utilizzare quel dispositivo elettrico che separa l’ossigeno e l’azoto presenti nell’aria, consentendo ai pazienti affetti da pneumopatie di ricevere ossigeno purificato. La Celeste ha pubblicato su X il video, con una scritta che vale più di mille parole: “Le immagini parlano da sole”.