Dalla Serie A, all’ABBANDONO: “Mi hanno lasciato da solo” I Tira avanti col Gratta e vinci: “non ho un amico nel calcio”

Quando si spengono le luci dei riflettori, cala il buio per molti giocatori. Dal seguito figlio della Serie A all’abbandono totale, il passo è breve.
C’è vita dopo una carriera di calciatori. Un fenomeno quegli degli ex giocatori analizzato in ambito sociologico e anche psicologico. Un lavoro a tempo determinato, circa 15 anni chi più chi meno, sui generis, dopo il quale si torna alla vita reale, lontano dalle luci dei riflettori.
Il post carriera di un giocatore è oggetto tutt’ora di studio: un percorso di vita che può portare al successo, ma che nasconde anche insidie. Dalla panchina all’imprenditoria, dal commento sportivo alla politica, le strade sono molteplici. L’importante è sapersi reinventare.
Alcuni ex giocatori tornano sui banchi di scuola. Iconica la scelta di Socrates, storico capitano del Brasile, era laureato in medicina e ha esercitato come medico dopo il ritiro. George Weah e Samuel Eto’o hanno intrapreso la carriera politico-sportivo: presidente della Liberia uno, presidente della federazione camerunense l’altro. Ronaldo il Fenomeno potrebbe diventare numero uno del calcio in Brasile. Damiano Tommasi è stato eletto sindaco di Verona.
Non tutti, però, trovano la loro strada con facilità. Alcuni ex calciatori si ritrovano in difficoltà economiche o emotive, spesso a causa di cattivi investimenti o della difficoltà a staccarsi dal mondo dello sport. Dai problemi con l’alcol di Paul Gascoigne, tanto per fare un esempio a quelli finanziari di Stefano Tacconi, in molti pagano dazio dopo il ritiro.
Una testimonianza che fa riflettere
“Ho sempre fatto quello che potevo, senza esagerare, sapendo che quel periodo della mia vita sarebbe finito. Mi sono divertito, questo sì, ma ho sempre conosciuto il significato della parola sacrificio”. Così parlò Davide Matteini, una lunga carriera in giro per le categorie italiane di calcio: dal Gualdo al Pescara, passando per Empoli, Parma, Rimini, Cosenza e Reggiana. 44 presenze e 5 gol in Serie A.
“Ho avuto la fortuna di vivere bei momenti nel calcio. Non ho mai avuto grosse qualità – continua l’ex esterno di Livorno – non sono mai rimasto nella stessa società per un anno o due. Non ho lavorato con continuità con lo stesso allenatore e questo mi ha penalizzato. D’altronde l’Empoli mi mandava spesso in prestito. Forse avrei dovuto rimanere di più in azzurro. Ma ormai”. Già, il passato non si dimentica, ma il presente è un tempo da vivere, sperando in un futuro migliore.

Non è tutto oro quello che luccica
Da Davide Matteini una testimonianza che fa riflettere, calcio è tv è un binomio pericolo: oggi alle stelle, numero uno, domani alle stalle, non ti fila nessuno. “Non è facile avere amici nel calcio – ammette – averne. però sono nella chat del Livorno 2003/04, quello della promozione in A”.
Terminata la carriera da calciatore, Matteini ha intrapreso quella nello spettacolo: dalle partecipazioni a Uomini e Donne, fino ad arrivare a Temptation Island, prima di aprire una tabaccheria, tra sigarette e Gratta e Vinci. “Lo spettacolo è come il calcio: ti usa e ti getta – chiosa – Ho partecipato a Uomini e Donne dopo la morte di mia madre. Avevo il cervello spento e avevo necessità di ripartire da qualche parte”. Ora capite perché il post carriera di un giocatore è oggetto tutt’ora di studio?