“Non giochiamo il derby”: clamoroso, i rossoneri in SCIOPERO I Si rifiutano di scendere in campo e proprio per il match più importante

Un altro caso di derby con tifosi in sciopero. Si rifiutano di scendere in campo: cosa è successo e le motivazioni.
Derby, una parola nata negli ippodromi e trasferitasi negli stadi di calcio. Derby tra squadre della stessa regione. Derby, soprattutto, tra formazioni della stessa città: una stracittadina diversa da tutte le altre. Anche in accezione negativa.
Piena la storia del calcio di derby sospesi o non disputati per le più disparate motivazioni. Quello del 1948 fu addirittura posticipato a causa delle elezioni politiche italiane, in quei tempi molto più pericolosi di adesso.
Nel 2004 nemmeno si disputò Roma-Lazio. Perché? Per una fake news passata storia, la morte di un giovane tifosi fuori dallo stadio, a nulla valsero le smentite istantanee: il derby fu interrotto per motivi di ordine pubblico. E non ci fu verso di far capire ai giocatori che non era morto nessun giovane tifoso.
Un po’ ovunque il derby non è solo la partita più importante dell’anno, ma anche quella dove può succedere di tutto. Parma-Reggiana del 1996 fu sospesa per lancio di oggetti in campo, Messina-Catania del 2001 per alcune bombe carta che ferirono sette tifosi messinesi: una purtroppo non sopravvisse, morendo dopo due settimane di campo.
I derby di Milano
Chi pensa che i derby pericolosi siano soltanto quelli di Roma e del sud, si sbaglia di grosso. Nel maggio del 1909 un’amichevole tra Milan e Inter al San Cristoforo fu sospesa per un grave infortunio del milanista Laich.
Passò tristemente alla storia, una figuraccia a livello internazionale, il derby di Milano valevole per i quarti di Champions del 2005. Tutto accadde dopo la “solita” rete di Andriy Shevchenko: i tifosi interisti non la presero bene, iniziò un fitto lancio di fumogeni, uno di questi colpì Dida, la sfida meneghina non fu mai portata a termine, finì con un inevitabile 3-0 a tavolino per i rossoneri.

Tra scioperi e minacce
A inizio aprile il derby toscano tra Pontedera e Lucchese si è rischiato di non giocare fino all’ultimo. Nessuna intemperanze di tifosi stavolta. I giocatori rossoneri non volevano scendere in campo per i noti problemi societari di una Lucchese con tre cambi di proprietà in una stagione.
Stufi di aspettare i giocatori avevano minacciato uno sciopero se non avessero ricevuto almeno una parte degli stipendi, che non percepivano da ottobre, peraltro. Alla fine tanto rumore per nulla. O quasi: si arrivò a un compromesso, la società della Lucchese promise tre mensilità, così i giocatori fecero marcia indietro. In campo vinse comunque il Pontedera con un comodo 2-0.