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Cavani, clamorose rivelazioni: “ci trattano come animali” I La confessione scuote il mondo del calcio, è la prima volta da sempre

Edinson Cavani
Edinson Cavani, El Matador ai tempi del Napoli – lapresse – IlPosticipo.it

Denuncia choc da parte del Matador. Cavani e le clamorose rivelazioni: una confessione che scuote il mondo del calcio.

Ha lasciato il segno ovunque è andato, sia per il suo Killer Instinct che gli permetteva di realizzare gol in qualsiasi campionato partecipava, ma anche per quell’aura del goleador amato dai tifosi di tutto il mondo calcistici.

Edinson Cavani, uno degli attaccanti più temuti e rispettati del calcio mondiale, per tutti “El Matador”, un soprannome che va inquadrato proprio nel suo Killer Instinct: sotto porta (ma anche fuori dall’area) non perdonava.

Il suo istinto goleador lo si notò sia dall’alba della sua carriera nell’Academia de Fútbol de Salto. A soli 19 anni, nel 2006, il debutto nella Serie A uruguagia con il Danubio. La sua crescita non passò inosservata e, dopo una stagione promettente, fu Zamparini a portarlo in Italia.

A Palermo Cavani esplose definitivamente, a tal punto che lo prese il Napoli nel 2010. I gol continuavano ad arrivare, ma anche i trofei, come la Coppa Italia del 2012, ma anche la qualificazione in Champions League. Durante i suoi anni in Italia, Cavani si affermò come uno dei migliori attaccanti del mondo, segnando qualcosa come 104 gol in 138 partite. Impossibile restare in Italia con questi numeri, quando fuori dal Paese c’erano club molto virtuosi, o in mano ad emiri.

Arrivederci Italia

Nel 2013, Cavani si trasferì al Paris Saint-Germain per 64 milioni di euro, con annesso quinquennale da urlo, diventando il miglior marcatore della storia del club parigino. El Matador cominciò a fare incetta di trofei in Francia. Anche all’ombra della Tour è stato un idolo per la sua volontà di sacrificarsi per il bene della squadra, un esempio di professionalità e dedizione.

Manchester United in Inghilterra, Valencia in Spagna, prima del suo ritorno in Sudamerica con il Boca Juniors. Si è ritirato lo scorso anno, dopo 891 partite 475 reti complessive, una media clamorosa di un gol ogni due incontri.

Petar Bandic
Petar Bandic: attaccante del Drava, Piccolo Cavani – Facebook – IlPosticipo.it

Luci e ombre

Cavani non è stato soltanto un goleador o un idolo per tutte le tifoserie dove ha giocato, ma anche un attaccante leale e schietto, che ha fatto proseliti. Come Petar Bandic, 25 anni, passaporto bosniaco e croato in forza al Drava, non a caso soprannominato baby Cavani. Proprio da lui arrivano delle rivelazioni clamorose, una confessione che ha scosso il mondo del calcio.

“Tutti devono sapere”. Comincia così la denuncia di Petar Bandic: “Le condizioni in cui ero costretto a vivere in Slovenia. Una casa piccola, fatiscente, dove potevano stare al massimo cinque persone. Noi eravamo in diciassette, tutti ammassati, costretti a vivere l’uno addosso all’altro come migranti e lo dico con tutto il rispetto per la condizione disagiata di quella povera gente”. Forse anche per questo che lo chiamano baby Cavani, per la sua sincerità.