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“Nessuno gli dà una possibilità”: l’ex 10 tira fuori il rospo e affossa i dirigenti I “Chiedetegli prima cosa ne pensa lui”

Stadio Serie A (LaPresse) - ilposticipo.it
Stadio Serie A (LaPresse) – ilposticipo.it

Un interprete illustre del nostro calcio ha toccato una tematica piuttosto interessante e che lo riguarda molto da vicino

Il calcio in Italia è lo sport più seguito e praticato per distacco. Per questo molti bambini coltivano l’ambizione di poter arrivare a giocare in Serie A come i loro beniamini. Ovviamente non è affatto semplice.

Ci vuole tanta forza di volontà, oltre che spirito di sacrificio, ma anche una gran bella dose di fortuna oltre che gli agganci giusti. Insomma, un percorso davvero tortuoso, che però in tanti provano ad intraprendere.

D’altronde tentar non nuoce e magari anche se non si riesce ad arrivare chissà a quali livelli si può comunque raggiungere il professionismo, che comunque richiede delle discrete doti tecniche un po’ più alte della norma.

In merito alle difficoltà che i ragazzi incontrano lungo il loro il cammino si è espresso un ex giocatore che è stato fonte d’ispirazione per diverse generazioni. Andiamo a scoprire di chi si tratta esattamente.

Gli ostacoli per i giovani che approcciano al calcio

Ebbene sì, è proprio lui, Francesco Totti. L’indimenticato ex numero 10 della Roma ha rilasciato un’intervista a Match Tv durante il suo soggiorno in Russia. Oltre ad aver elogiato De Rossi, Sinner e Capello, il Pupone si è espresso in merito ai giovani calciatori.

Come riportato dal corrieredellosport.it l’icona giallorossa ha analizzato nello specifico il problema e si è lasciato andare a delle considerazioni piuttosto significative, che la dicono lunga su quali sono le peripezie che devono affrontare i ragazzini.

Francesco Totti (LaPresse) - ilposticipo.it
Francesco Totti (LaPresse) – ilposticipo.it

La tormentata situazione del figlio Cristian

Chiaramente non poteva non menzionare il suo primogenito Cristian, che sta provando a farsi largo nel calcio che conta: “Mio figlio gioca a calcio con piacere, si diverte, ma purtroppo deve portare il peso del nostro cognome. Anche se lui la prende con molta calma. Penso che ogni giovane abbia i suoi obiettivi e i suoi sogni”.

In seguito si è focalizzato su quello che a suo avviso è il reale intralcio per i giovani: “Molte persone vorrebbero diventare giocatori di Serie A e i giovani hanno bisogno di aiuto. Date loro una possibilità. Anche se alcune persone non riusciranno a raggiungere le vette, succede. Il problema per molti giovani calciatori sono i loro genitori. Mandano il figlio a giocare a calcio senza chiedergli la sua opinione. Il bambino lo sente e gioca con forza. Questo è sbagliato. Il calcio deve essere solo divertimento”.