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“Ho avuto paura di morire”: Claudio Marchisio, notte horror I “Pistola puntata dritta alla testa”

Claudio Marchisio in panchina all'Allianz Stadium (LaPresse) - ilposticipo.it
Claudio Marchisio in panchina all’Allianz Stadium (LaPresse) – ilposticipo.it

L’ex giocatore della Juventus Claudio Marchisio ha parlato di uno spiacevolissimo episodio di cui è stato vittima qualche tempo fa

Il nome di Claudio Marchisio evoca esclusivamente bei ricordi ai tifosi della Juventus. Il Principino così come era soprannominato nell’ambiente bianconero è stato il simbolo della rinascita e della nuova epopea del club.

Dopo aver fatto la trafila nel settore giovanile juventino è arrivato in prima squadra nel momento storico più difficile per la Vecchia Signora ovvero nell’anno della Serie B. Dopo una parentesi di un anno ad Empoli e poi tornato alla base e da lì è maturato in maniera esponenziale.

Con la sua squadra del cuore ha conquistato sette scudetti, quattro Coppe Italia, tre Supercoppe Italiane e ha disputato ben due finali di Champions League, che sono culminate entrambe con delle sconfitte.

Attualmente si occupa di ristorazione ed ha acquisito diversi esercizi in giro per l’Italia. Lo scorso anno invece ha messo in piedi un’agenzia di procure sportive insieme al suo ex agente Alessandro Tocci. Insomma, una bella carriera e un buon prosieguo, ma anche alcuni momenti difficili, di cui uno in particolare.

La ricostruzione della brutale vicenda

Infatti nel 2019 l’ex bianconero è stato rapinato nella sua casa di Vinovo alle porte di Torino. Dei ladri con il volto coperto hanno fatto irruzione nella sua proprietà e hanno portato via monili ed altri oggetti preziosi.

A rendere l’avvenimento ancor più inquietante è che i loschi criminali erano armati di pistole e cacciaviti. Come riportato da virgilio.it le hanno puntate contro di lui e i suoi familiari ordinandogli di aprire la cassaforte.

Claudio Marchisio (LaPresse) - ilposticipo.it
Claudio Marchisio (LaPresse) – ilposticipo.it

La testimonianza dell’ex calciatore della Juventus

Subito dopo l’accaduto Marchisio ha raccontato dell’aggressione subita tramite un post su Facebook nel quale ha naturalmente condannato gli autori del folle furto e al contempo ha ringraziato chi espresso la propria vicinanza a lui e ai suoi familiari.

Se entri nella casa di una persona per derubarla sei un delinquente. Nel momento in cui punti la pistola al volto di una donna sei un balordo. Se da una storia simile tutto quello che riesci a ricavarne è una battuta idiota o una discriminazione territoriale di qualsiasi tipo, sei un poveretto. A tutti gli altri un sentito grazie per la vostra vicinanza”.  Queste le parole del Principino, che per fortuna non ha subito conseguenze peggiori. Purtroppo in questi casi il rischio di degenerazione è sempre dietro l’angolo.