“Adesso ti sbatto in carcere”, altro che MILAN: “Ha aggredito la fidanzata” | Carriera bruciata, i tifosi sono increduli

Nessuno si aspettava un epilogo del genere. Una travagliata vita privata va a influire su una carriera bruciata. Dal campo alle sbarre.
In questo calcio dove tutti sanno tutti, dove l’immagine pubblica può valere addirittura di più delle prestazioni in campo, non si riesce a nascondere più nulla della vita privata. Escono fuori tutte le magagne che hanno degli effetti devastanti sulle carriere di un giocatore.
Due volte devastanti perché se la giustizia sportiva al massimo può decidere di sospendere o radiare un calciatore, uno sportivo in generale, quella ordinaria non perdona: ti manda in galera, segnandoti e cambiandoti la vita.
Dalla gloria del campo alle sbarre del carcere è un attimo. Anche in Serie A non sono mancano episodi che hanno segnato negativamente la carriera di diversi calciatori. Daniele De Santis, ex arbitro e tifoso romanista, fu condannato per l’omicidio del tifoso napoletano Ciro Esposito nel 2014. Pur non essendo un giocatore, il suo gesto violento scosse il mondo del calcio italiano e mise in discussione la sicurezza negli stadi.
Stephan El Shaarawy fuin un’aggressione a un tifoso in zona EUR, anche se successivamente assolto, l’episodio ha avuto ripercussioni mediatiche enormi. Un po’ come Paolo Cannavaro, anche lui prosciolto da un’indagine per presunte coperture a un clan camorristico, ma l’immagine pubblica ne risultò danneggiata.
Una spirale autodistruttiva
Dall’immagine pubblica danneggiata a una carriera bruciata, il passo è breve. Prendete Adriano: ha visto sgretolarsi la fama propria di chi aveva un talento infinito sotto il peso di problemi personali, dipendenza da alcol e frequentazioni pericolose in Brasile. Non fu mai arrestato l’Imperatore, ma le sue qualità sono state stato divorato da una spirale autodistruttiva, culminata in denunce e segnalazioni per possesso illegale di armi.
Neanche Mario Balotelli ha avuto guai seri con la Giustizia, ma non si contano le polemiche per comportamenti sopra le righe, risse e danni a beni pubblici. La sua carriera ha pagato a caro prezzo la mancanza di continuità e i problemi disciplinari, nonostante il grande talento.

Una triste storia
E poi c’è la triste storia di Andrea Mussoni, un calciatore professionista di Serie C, con un passato rilevante ai tempi del Rimini. Era stato arrestato per lesioni personali aggravate, percosse, minacce, violazione di domicilio nei confronti della sua ex ragazza. Ma non sempre il carcere ti insegna qualcosa.
Mussoni viene scarcerato, o meglio passa ai domiciliari. Ma ci ricasca: litiga con la sua attuale compagna, e non trova di meglio da fare che strapparsi il braccialetto elettronico e uscire di casa per andare dal padre. Non sense: i Carabinieri lo trovano e torna in carcere con l’aggravante dell’evasione.