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“Comportamento inappropriato! Dovrebbe dare l’esempio”: TERREMOTO HONDA, ufficiale, dimissioni e taglio dello stipendio

Max Verstappen
Max Verstappen, trionfa a Suzuka con la Red Bull, all’ultimo GP in Giappone col motore Honda – instagram – IlPosticipo.it

Si alza un polverone senza precedenti sulla Honda, all’indomani delle dimissioni (e taglio dello stipendio) per comportamento inadeguato.

A prescindere da come finirà questo Mondiale di Formula 1, partito – ahinoi – nel segno delle McLaren e del solito SuperMax, il Gran Premio di Suzuka passerà alla storia. È stato vinto da Verstappen, contro ogni pronostico, con una monoposto creata ad hoc per la situazione.

La Red Bull il prossimo anno si affiderà al motore Ford, mentre Honda proverà a far vincere l’Aston Martin, a partire dal 2026. Così a Suzuka, il team austriaco s’è presentato con una livrea nuova, ricreando l’iconico motivo della bandiera giapponese di quella Honda di 60 anni fa, con il logo “H” sul muso e quello della casa giapponese sul retro.

Lo aveva fatto già nel 2021 nel Gran Premio della Turchia. Chissà quale altre sorprese ci dovremo aspettare.
Red Bull e Honda, un dinamico duo che ha dominato la scena negli ultimi sette anni, segnando un’era iniziata nel 2018, quando Honda – reduce da un’esperienza deludente con McLaren – cercava riscatto, mentre Red Bull puntava a tornare al vertice dopo l’epoca d’oro con Sebastian Vettel.

L’unione di intenti si è rivelata una scommessa audace, ma vincente: già nel 2019, Max Verstappen portava a casa il primo successo con il motore giapponese, aprendo la strada a una crescita costante che ha toccato l’apice nel 2021, con la conquista del titolo mondiale piloti, tra mille polemiche e la grande beffa, sia di Hamilton sia della Mercedes.

Sette anni di storia

Il binomio Red Bull-Honda è stato sinonimo di innovazione, affidabilità e performance. Il supporto tecnico al progetto Red Bull Powertrains ha consentito al team austriaco di dominare le stagioni successive, con Verstappen che ha aggiunto altri tre titoli mondiali al suo palmarès. Due i Mondiali Costruttori vinti dalla scuderia di Milton Keynes.

Ora, però, è tempo di cambiamenti. Honda ha annunciato il ritorno ufficiale in Formula 1 come fornitore di motori per Aston Martin a partire dal 2026, mentre Red Bull sta completando lo sviluppo del proprio propulsore in collaborazione con Ford. Così ci si avvia al tramonto di sette anni di storia, diventati leggenda.

Red Bull-Honda
Red Bull-Honda, un binomio leggendario per sette stagioni – pexels – IlPosticipo.it

Un futuro da scrivere

Chissà cosa accadrà nella prossima stagione. Chissà chi tra Red Bull e Honda alzerà trofei nell’anno zero della Formula Uno. Chissà. Il futuro è tutto da scrivere. Da un lato Max Verstappen si trova a duellare con i Papaya Boys della McLaren, dall’altro c’è Honda e i suoi problemi.

Nei giorni scorsi si è dimesso Shinji Aoyama, Vicepresidente Esecutivo del colosso giapponese. Come mai? A causa delle accuse di “comportamento inappropriato” durante una festa fuori dall’orario di lavoro. Che ci sia qualcosa di grosso lo si intuisce dalle conseguenze delle dimissioni: Honda le ha accettate senza battere ciglio, il CEO Toshihiro Mibe ha deciso che si ridurrà lo stipendo del 20% nei prossimi due mesi. Lì funziona così.