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‘Notti magiche’, no, notti sulle panchine come i senzatetto: Schillaci, droghe e la miseria I La sua tragica fine in un film

Tributo stadio Barbera a Totò Schillaci (LaPresse) - ilposticipo.it
Tributo stadio Barbera a Totò Schillaci (LaPresse) – ilposticipo.it

Nonostante il grande talento Schillaci non è riuscito ad affermarsi come avrebbe potuto e ad un certo punto si è ritrovato in difficoltà 

Quando si pronuncia il cognome Schillaci la mente va subito al celebre Totò, che purtroppo è venuto a mancare lo scorso 18 settembre dopo aver duramente combattuto contro una brutta malattia.

L’eroe di ’90 e delle “notti magiche” occupa un posto speciale nei cuori degli appassionati di calcio del Bel Paese. I suoi gol trascinarono l’Italia fino alla semifinale poi persa contro l’Argentina ai calci di rigore.

Nel corso della sua carriera ha vestito le maglie di Messina, Inter, Juventus e dei giapponesi del Jubilo Iwata. Ritiratosi nel 1997 e rimasto sempre in qualche modo legato al mondo del calcio seguendo vari progetti affini.

In pochi però ricordano che Totò non è stato l’unico della famiglia Schillaci a giocare a calcio a buoni livelli. Anche il cugino Maurizio infatti ha intrapreso il medesimo percorso, non riuscendo però ad emulare le gesta del suo congiunto.

Il passaggio dal calcio alla droga

Questo non perché gli mancassero le qualità, anzi, secondo qualcuno aveva un potenziale addirittura migliore rispetto al cugino. Cresce nelle giovanili del Palermo nei primi ’80 per poi arrivare al Rimini e al Licata, dove esplode sotto la guida di Zeman.

Prestazioni che gli valgono le attenzioni della Lazio, che lo acquista nel 1986. A Roma però complice anche un infortunio le cose non vanno nel verso giusto e al termine della stagione fa ritorno in Sicilia, stavolta però al Messina. Dopo qualche anno cambia completamente vita cadendo nel tunnel della droga, che di fatto segnerà la sua rovina.

Maurizio Schillaci (Fonte maurizioantonio.schillaci Instagram) - ilposticipo.it
Maurizio Schillaci (Fonte maurizioantonio.schillaci Instagram) – ilposticipo.it

Fuorigioco: il film sulla sua vita

Per effetto di ciò si ritrova letteralmente “in mezzo ad una strada” e in condizioni di forte indigenza. Da qualche anno per fortuna ha trovato un alloggio, ma ciò non è bastato per risolvere i problemi di salute che purtroppo si porta dietro. L’aiuto dei volontari che lo hanno sostenuto con cibo e cure mediche è stato finora fondamentale.

Sulla sua parabola è stato ideato un film che si intitola “Fuorigioco”. È uscito nel 2014 ed è scritto e diretto da Davide Vigore e Domenico Rizzo. Della produzione se n’è occupato il Centro Sperimentale di cinematografia di Roma. Insomma, per chi volesse approfondire un minimo la storia dello Schillaci meno celebre, quest’opera può essere sicuramente propizia.