“Come fai a camminare?”: chirurghi increduli quando lo visitano I “Non ho più i menischi” lo juventino d’urgenza sotto i ferri

La tegola infortuni non ha confini e coinvolge tutti indistintamente. Uno juventino finisce sotto i ferri d’urgenza.
Secondo uno studio recente della FIFPRO, l’Associazione Mondiale dei calciatori, il 47% dei professionisti ha subito almeno un intervento chirurgico durante la carriera. Numeri diversi da vent’anni fa, quando l’idea di “finire sotto i ferri” evocava più la fine di un sogno che una tappa da mettere in conto.
Oggi ci stupiamo, ma non è che ieri non c’erano i gravi infortuni. Una leggenda assoluta del calcio mondiale, Marco van Basten, un Pallone d’Oro nel 1988, 1989 e 1992 tanto per intenderci, fu costretto al ritiro a soli 28 anni a causa di persistenti problemi alla caviglia. Nonostante diversi interventi chirurgici, il dolore non gli permise più di tornare ai suoi livelli straordinari.
E che dire di Giuseppe Rossi, un talento fuori dal comune, vittima di una serie infinita di infortuni alle ginocchia, in particolare rotture dei legamenti crociati, che hanno spezzato la sua crescita. Pur non ritirandosi ufficialmente molto giovane, di fatto la sua carriera da protagonista finì intorno ai 27-28 anni.
In Germania si parla ancora di Sebastian Deisler, grande promessa del calcio tedesco. La sua carriera fu devastata da una lunga serie di infortuni al ginocchio, abbinati a problemi di depressione, che lo portarono a ritirarsi addirittura a 27 anni.
Le ricadute continue
Ai giorni d’oggi altri casi emblematici come quelli di Marco Reus, devastato da infortuni in serie proprio nei momenti chiave della sua carriera, o a giovani talenti come Ansu Fati, costretto a più operazioni prima ancora di compiere 20 anni.
Anche un fuoriclasse come Neymar, tornato in Brasile dopo l’esperienza amara all’Al-Hilal per ritrovare la gioia del campo e magari anche la Nazionale, s’è dovuto fermare di nuovo, a causa dell’ennesima infortunio con annesse lacrime.

Costretto a operarsi
“Durante la mia carriera non ho avuto grandi infortuni. Mi sono operato tre volte ai menischi interni, cose molto semplici rispetto a un crociato o a un legamento”. Così Gianluca Zambrotta, juventino doc, in una recente intervista a Gianluca Gazzoli nel suo Podcast Bsmt.
“Oggi col tempo le gambe si sono arcuate, non ho più i menischi. I chirurghi mi guardano e mi chiedono come faccio a camminare – chiosa – a breve mi opererò a entrambe le ginocchia, in pratica mi raddrizzeranno le gambe”. Almeno una lunga e meravigliosa carriera lui l’ha avuto.